Progetto di legge per un’immigrazione moderata. La Svizzera al voto

Domenica 27 settembre si è votato sulla libera circolazione dei cittadini europei nel paese. Gli elettori sono stati chiamati a decidere se consentire la libera circolazione delle persone tra la Confederazione e gli Stati dell’Unione europea. Per la destra Svizzera gli immigrati sono troppi.

La Svizzera pur non essendo membro dell’UE, ha aderito ad alcuni dei suoi principi fondamentali, come il mercato unico e la libera circolazione delle persone e quindi oggi i cittadini che fanno parte dell’Europa unita possono vivere e lavorare in Svizzera e viceversa. La Svizzera è un paese con poco più di 8,6 milioni di abitanti, ma conta più di due milioni di residenti stranieri, senza contare i frontalieri che ogni giorno varcano il confine per andare al lavoro. Ogni giorno lo fanno circa 76 mila italiani ed è significativo che il governo elvetico non abbia mai bloccato il loro ingresso, anche nei giorni più bui dell’epidemia di Coronavirus in Lombardia.

Una Brexit svizzera contro l’ingresso di cittadini stranieri

Una sorta di effetto BREXIT in sostanza, che si comincia a ripercuotere in altri Paesi. In questa ipotesi, se vincesse il Sì, verrebbero messi in pericoli tutti gli altri accordi con l’Ue. Con conseguenze immediate per i frontalieri italiani, che ogni giorno varcano il confine.

I partiti svizzeri che si oppongono all’iniziativa, sottolineano che la rottura con l’Ue limiterebbe le opportunità di esportazione per le aziende svizzere, minaccerebbe posti di lavoro, porterebbe un aumento dei prezzi  ed aggraverebbe la carenza di manodopera qualificata. Anche i diritti e l’accesso al mercato del lavoro dei 760.200 svizzeri residenti all’estero sarebbero messi in discussione. Il referendum ha già creato difficoltà con Bruxelles, portando alla sospensione dei negoziati sull’accordo quadro che punta a regolare i rapporti fra Svizzera e Ue, finora definiti da una complessa rete di accordi diversi. La Svizzera non fa parte dell’Ue, ma di fatto è profondamente integrata con essa, per evidenti motivi geografici ed economici.

I sostenitori del NO a favore della libera circolazione delle persone

I sostenitori del No – fra cui ci sono anche il consiglio federale, cioè il governo, e il Parlamento – sostengono che la libera circolazione abbia avuto effetti positivi anche per gli svizzeri, e che limitarla sarebbe un errore e un potenziale danno per le aziende svizzere più competitive,

Se dovesse vincere il SI, gli eventuali danni all’economia svizzera potrebbero essere molto più ampi. Il trattato che regola la libera circolazione con l’UE è legato ad altri sei trattati negoziati nel 2000 e approvati a larga maggioranza con un referendum. I trattati in questione sono noti come Bilaterali I e regolano diversi aspetti della relazione con l’Unione Europea, dall’agricoltura ai trasporti passando per la ricerca e il commercio. Tutti e sette i trattati hanno una cosiddetta “clausola ghigliottina”: se anche uno solo viene abrogato unilateralmente, gli altri decadono.

Se vince il Sì sarà a rischio l’export svizzero

La vittoria del Sì, quindi, smonterebbe gli accordi che al momento permettono alla Svizzera di accedere al mercato comune europeo e di avere di fatto un sistema di frontiere aperte con gli stati limitrofi. Sarebbe un problema enorme per un paese che esporta quasi la metà dei suoi beni nell’Unione Europea, da cui peraltro arriva più del 60 per cento delle importazioni.

Se gli svizzeri decideranno di abrogare la libera circolazione di persone con l’Unione Europea, il Consiglio federale avrebbe un anno per negoziarla. Durante questo periodo, l’Unione Europea potrebbe decidere unilateralmente di sospendere altri trattati con la Svizzera per metterle ulteriore pressione durante le trattative, come per esempio quelli di Schengen – di cui la Svizzera fa parte, pur non aderendo all’UE – oppure il programma di scambi universitari Erasmus.

L’Unione Europea, peraltro, ritiene che la Svizzera abbia già uno dei migliori accordi possibili per un paese fuori dall’Unione.

 

No Comments

Post a Comment